Colpisce un uomo lanciandogli un bicchiere: condanna più grave per l’utilizzo di un’arma
Per arma impropria deve intendersi qualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all’offesa, che sia in concreto utilizzato per procurare lesioni personali

Catalogabile come arma anche un semplice bicchiere di vetro. Questo il paletto fissato dai magistrati, i quali hanno reso così più severa la condanna per un uomo colpevole di avere lanciato contro un altro uomo un boccale da birra da mezzo litro e di averlo colpito nella zona destra del torace. Impossibile ridimensionare l’episodio, sia a fronte delle lesioni riportate dalla persona offesa, sia alla luce dell’oggetto utilizzato per provocare quelle lesioni. Per meglio inquadrare la gravità dell’episodio, poi, i giudici hanno sottolineato il trauma all’emitorace destro subito dalla persona offesa, trauma che è stato inizialmente giudicato guaribile in cinque giorni mentre successivamente è stato accertato, sulla base di altro certificato medico, che la malattia ha avuto una durata di quindici giorni. In tale valutazione è implicito, osservano i giudici, l’accertamento di un apprezzabile processo patologico. In seconda battuta, poi, i giudici chiariscono che per arma impropria deve intendersi qualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all’offesa, che sia in concreto utilizzato per procurare lesioni personali, giacché il porto dell’oggetto cessa di essere giustificato nel momento in cui viene meno il collegamento immediato con la sua funzione per essere utilizzato come arma. E questo ragionamento vale, ovviamente, anche per un boccale da birra da mezzo litro. (Sentenza 3342 del 25 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)