Condannato il padrone che lascia libero il proprio cane irruento e gli consente di aggredire una persona
Impossibile ridimensionare il comportamento negligente tenuto dal padrone dell’animale. Logico ritenerlo colpevole del reato di lesioni personali colpose

Cane irruento viene lasciato libero e si avventa su una persona facendola cadere: padrona condannata. Impossibile ridimensionare il comportamento negligente tenuto dalla proprietaria dell’animale, ritenuta colpevole del reato di lesioni personali colpose. In sostanza, la proprietaria del cane è ritenuta, alla luce dei dettagli dell’episodio oggetto del processo, responsabile per avere cagionato lesioni alla donna aggredita dall’animale. Ciò alla luce dei principi concernenti la responsabilità colposa collegata al danno cagionato da animale in custodia. A questo proposito, i magistrati ricordano che la responsabilità del proprietario di un animale per le lesioni causate a terzi dall’animale stesso può essere affermata ove si accerti in positivo la colpa in forza dei parametri, stabiliti in tema di obblighi di custodia dell’animale, e aggiungono che la posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l’obbligo di controllare e custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terze persone. Nella vicenda oggetto del processo si è appurato che il cane era stato lasciato libero e senza museruola sulla pubblica via, e in questo contesto la condotta della persona offesa, che aveva richiamato l’attenzione del cane, non può valere ad interrompere il nesso fra la condotta colposa della padrona dell’animale e l’evento, cioè l’aggressione realizzata dal cane. (Sentenza 10108 del 10 marzo 2023 della Corte di Cassazione)