Circonvenzione di incapace ai danni di un quasi centenario: il lungo viaggio in treno fino in Cina non mette in discussione la condizione psico-fisica dell’anziano
A inchiodare l’uomo sotto processo sono alcuni referti. Nello specifico, l’anziano è stato dichiarato invalido al 100% ed è risultato affetto da demenza frontale

Il lungo viaggio in treno fino alla Cina non basta per mettere in discussione la deficienza psichica del quasi centenario. Sacrosanta, perciò, la condanna dell’uomo finito sotto accusa per circonvenzione di incapace proprio per avere approfittato dell’anziano. Impossibile, in sostanza, secondo i giudici, mettere in discussione la precaria condizione psico-fisica dell’anziano signore, nonostante egli abbia, a ben 98 anni, intrapreso un lunghissimo viaggio ferroviario che lo ha portato fino in Cina. Questa esperienza, difatti, non basta, sempre secondo i giudici, a smentire i deficit cognitivi dell’anziano e conseguenza di una demenza frontale. Per quanto concerne le condizioni psico-fisiche del centenario, i magistrati sottolineano che l’anziano è stato dichiarato invalido al 100%, con diagnosi di deterioramento cognitivo su base vascolare e che egli è risultato affetto da demenza frontale, patologia che ha generato deficit cognitivi riguardanti la capacità di comprensione di ordini complessi e di produzione su indizio fonetico, e che ha anche inciso sulla capacità di denominazione di oggetti. Allo stesso tempo, gli sono stati diagnosticati deficit anche nella memoria a breve termine e in quella a lungo termine visuo-spaziale. In questo quadro è irrilevante il riferimento al «viaggio in Cina effettuato dall’anziano signore all’età di 98 anni, anche perché durante il lungo tragitto in treno egli veniva sottoposto ad assistenza continua», osservano i giudici, i quali precisano, infine, che anche le interviste realizzate durante un servizio televisivo a commento del viaggio non sono certo idonee ad incrinare la solidità degli accertamenti medico-legali effettuati sulla capacità cognitiva del quasi centenario. (Sentenza 8639 del 27 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)