Marijuana prescritta dal medico per lenire il dolore: ciò non giustifica la coltivazione di cannabis e il possesso di un grosso quantitativo di sostanza

I giudici spiegano che il notevole quantitativo di cannabis rinvenuto – oltre due chilogrammi – non può trovare giustificazione con un uso esclusivamente personale e terapeutico dello stupefacente

Marijuana prescritta dal medico per lenire il dolore: ciò non giustifica la coltivazione di cannabis e il possesso di un grosso quantitativo di sostanza

Se il medico prescrive l’assunzione di marijuana per lenire il dolore causato da una patologia, il paziente non può pensare di essere giustificato nella coltivazione di piantine di cannabis e, soprattutto, nella detenzione di oltre due chilogrammi di sostanza. Respinta la tesi difensiva, mirata a sostenere che erroneamente è stata ritenuta penalmente rilevante la condotta oggetto del processo e a spiegare che si trattava di una legittima coltivazione domestica di piante di cannabis poiché giustificata dalla necessità dell’uomo sotto processo di assumere tale sostanza stupefacente per lenire il dolore causato da una grave polineuropatia. I giudici spiegano che il notevole quantitativo di cannabis rinvenuto – oltre due chilogrammi – non può trovare giustificazione con un uso esclusivamente personale e terapeutico dello stupefacente. E aggiungono che la prescrizione di cannabis fatta dal medico all’uomo è del tutto incompatibile con la straordinaria quantità di sostanza drogante sequestrata. (Sentenza 3714 del 30 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)  

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